mercoledì 1 ottobre 2008

Benvenuti ragazzi!

Salve ragazzi,

questo è un blog creato appositamente per voi. Qui potremo incontrarci e discutere sui vari argomenti che tratteremo nel primo semestre di quest'anno scolastico, tutti inerenti alla nascita del Melodramma. Ogni post sarà dedicato ad una specifica unità di apprendimento, e conterrà il materiale didattico da scaricare ed eventualmente da commentare.

Potremo scambiarci opinioni, con il proposito ultimo di avanzare tutti insieme nell'esplorazione di questo interessante mondo che è la nascita del Melodramma.

Qui potete consultare la mappa del sito.







Buona navigazione e soprattutto buono STUDIO!!!!!

Teatri e bozzetti


Inizialmente le opere venivano rappresentate nei palazzi dei ricchi signori. Infatti l'Orfeo venne rappresentata la prima volta nel Palazzo Ducale dei Gonzaga di Mantova. Eccone un'immagine dell'esterno.




Ed ora dove avvenne la prima rappresentazione dell'opera.



Solo alcuni anni più tardi le opere iniziarono ad essere rappresentate nei teatri pubblici a pagamento. La prima volta ciò accadde a Venezia nel 1637, al Teatro di S. Cassiano. Ma il teatro veneziano destinato ad ottenere maggior prestigio europeo fu senz'altro il Teatro La Fenice.





Le scenografie erano abbastanza povere e molto spesso i teatri riutilizzavano le stesse scene per opere diverse. Ecco una scena d'opera del Seicento.


Le rappresentazioni melodrammatiche continuano oggi più numerose che mai. Eccovi un video tratto da youtube che riporta l'inizio di una recente ripresa proprio dell'Orfeo di Monteverdi.

Le origini del Melodramma



L'Opera ha avuto origine dal desiderio, da parte di molti intellettuali rinascimentali, di voler riportare in vita, in lingua italiana, la tragedia classica greca.Si pensava che quest'ultima fosse interamente cantata, anche nei recitativi, in quel modo che poi venne definito con una espressione divenuta poi famosa, "recitar cantando". Così facendo si diede ampio spazio alla parola che, valorizzata in tutte le sue sfumature, orientò i compositori verso la monodia in contrapposizione a quella polifonia che stava vivendo, con il madrigale drammatico, l'estremo tentativo di far sopravvivere un genere oramai prossimo all'esaurimento del suo ciclo estetico.E' interessante sottolineare che, se si era partiti dalla necessità di riscoprire l'antico, si finì per creare un genere teatrale del tutto nuovo che prese, appunto, il nome di "Melodramma". I primi esperimenti in merito, nati all'interno di quelle riunioni presso casa Bardi, ossia quella specie di 'laboratorio' indicato come Camerata fiorentina, portarono alla nascita anagrafica del melodramma legata all'esecuzione dell'Euridice del Rinuccini, musicata dal Peri, in occasione delle nozze di Maria de' Medici ( 1600 ).Il Melodramma ebbe manifestazioni rilevanti anche a Mantova e a Roma - nei primi decenni del '600 - rispettivamente con Monteverdi e la librettistica del cardinale Rospigliosi, a Venezia con l'apertura del primo teatro a pagamento, vale a dire il San Cassiano ( 1637 ), a Napoli anche grazie all'apertura dei primi Conservatori, vere scuole professionali da cui vennero fuori i musicisti che fecero di questo genere una vera e propria industria , a Vienna ( 1700 ), grazie alle riforme legate ai nomi dei due poeti cesarei più importanti del periodo - Zeno e Metastasio - e, per finire, ancora a Napoli per l'opera buffa. E' un periodo lunghissimo caratterizzato da continue aperture di teatri, dallo sviluppo della scenotecnica e dal divismo dei cantanti, dal passaggio dai soggetti iniziali mitologico-pastorali a quelli successivi fantastico-romanzeschi o storici, dalle riforme rivoluzionarie miranti all'impellente necessita' di ripulimento formale, e dall'excursus storico dell'opera buffa passata dalla farsa all'opera di carattere ( melodramma giocoso ), per poi giungere alla commedia sentimentale.

Claudio Monteverdi


Conoscere un po' della vita del nostro compositore non vi farà male, anche perchè si tratta di un vostro concittadino!!!





Claudio Monteverdi (Cremona, 15 maggio 1567 – Venezia, 29 novembre 1643) è stato un compositore, violinista e cantante italiano. Il suo lavoro di compositore segna il passaggio dalla musica rinascimentale alla musica barocca. Nel corso della sua lunga vita ha prodotto opere che possono essere classificate in entrambe le categorie, e fu uno dei principali innovatori che portarono al cambio di stile (su questo cambio di stile vedi anche Retorica musicale). Monteverdi scrisse una delle prime opere teatrali in cui fosse sviluppabile una trama drammatica, ovvero un melodramma, L'Orfeo, e fu abbastanza fortunato da godere del suo successo mentre era in vita. Nel 1589 Monteverdi fu assunto alla corte di Mantova in qualità di corista e violinista e nel 1603 fu nomimato dal duca Vincenzo Gonzaga maestro di cappella. Fino al suo quarantesimo compleanno lavorò principalmente su madrigali, componendo in tutto otto libri. Il libro VIII, pubblicato nel 1638, comprende i cosiddetti Madrigali guerrieri et amorosi che molti considerano la perfezione di questa forma. Nel loro insieme, i primi otto libri di madrigali mostrano un enorme sviluppo dalla musica polifonica rinascimentale allo stile monodico che è tipico della musica barocca. Il nono libro di madrigali, pubblicato postumo nel 1651, contiene brani più leggeri, probabilmente composti nell'arco della sua vita, che rappresentano entrambi gli stili. Dalla monodia, con la sua enfasi su chiare linee melodiche, testo intelleggibile ed una placida musica di accompagnamento, fu un passo logico iniziare a comporre opere, specialmente per un compositore incline alla drammaticità che amava anche gli effetti sontuosi. Nel 1607 Monteverdi compose la sua prima opera, L'Orfeo, su libretto di Alessandro Striggio junior. A quell'epoca era normale per i compositori creare lavori su richiesta per occasioni speciali e quest'opera era intesa ad aggiungere lustro al carnevale annuale di Mantova. In effetti fu un grande successo, che aderiva perfettamente allo spirito dei tempi. L'Orfeo è segnato dalla sua potenza drammatica e dall'orchestrazione vivace. Infatti, si può sostenere che questo lavoro sia il primo esempio in cui un compositore assegna specifici strumenti a singole parti, ed è anche una delle prime grandi opere delle quali ci è pervenuta l'esatta composizione della strumentazione per la prima. La trama è descritta in vivide immagini musicali e le melodie sono lineari e chiare. Con quest'opera Monteverdi creò uno stile musicale completamente nuovo, il dramma per musica, come venne chiamato. Le opere di Monteverdi vengono normalmente etichettate come "pre-barocche" o del "primo barocco". Si può sostenere che il lavoro principale di Monteverdi rimane il Vespro della Beata Vergine del 1610. Questo è uno dei suoi pochi lavori sacri, ma rimane ancor oggi uno dei più grandi esempi di musica sacra, importanti nella storia della musica quanto Messiah di Handel e la Passione secondo Matteo di J. S. Bach. La portata del lavoro nel suo insieme lascia senza fiato - ogni parte (sono 25 in totale) è pienamente sviluppata sia in senso musicale che drammatico - la struttura strumentale viene usata per precisi effetti drammatici ed emotivi, in un modo che non si era mai visto prima. Assillato dalle pressanti e poco remunerative commissioni del duca Vincenzo Gonzaga Monteverdi si reca a Roma nel 1610 col proposito di donare al Papa Paolo V il Vespro della Beata Vergine. La speranza che lo anima, espressa in uno scambio epistolare con il cardinale Ferdinando Gonzaga, è di ottenere un posto gratuito al Seminario Romano per il figlio e per sé una nuova sistemazione. Deluse tali aspettative, l'occasione si sarebbe presentata nel 1613. Nel 1613 Monteverdi, infatti, fu nominato, dai Procuratori della Serenissima Repubblica Veneta, direttore a San Marco, Venezia, dove ben presto fece rinascere il coro, che era in declino sotto il suo predecessore. Qui egli completò il sesto, settimo ed ottavo libro di madrigali. L'ottavo è il più grande, e contiene lavori scritti in un periodo di 30 anni, compresa la scena drammatica Tancredi e Clorinda (1624), nella quale l'orchestra e le voci formano due entità separate, che agiscono come copia una dell'altra. Probabilmente Monteverdi fu ispirato a provare questo arrangiamento dalle due balconate opposte di San Marco, che avevano ispirato musica simile ad altri compositori, come Giovanni Gabrieli. Ciò che fa spiccare questa composizione sulle altre, è il primo utilizzo del tremolo (una veloce ripetizione dello stesso tono) e del pizzicato (pizzicare le corde con le dita) per ottenere effetti speciali nelle scene drammatiche. Durante gli ultimi anni di esistenza Monteverdi si ammalò, ma ciò non lo tenne lontano dalla composizione dei suoi due ultimi capolavori, entrambi opere: Il ritorno di Ulisse in patria (1641), e l'opera storica L'incoronazione di Poppea (1642). L'Incoronazione in particolare, è considerata il punto culminante del lavoro di Monteverdi. Essa contiene scene tragiche e comiche (un nuovo sviluppo dell'opera), un ritratto più realistico dei personaggi, e melodie più calde, che non si erano sentite prima. Richiedeva un'orchestra più piccola, ed un ruolo meno prominente del coro. Questo lavoro ebbe anche una considerevole influenza sullo sviluppo della musica per chiesa (messe). Monteverdi compose almeno diciotto opere, delle quali solo l'Orfeo, l'Incoronazione, Il ritorno, e la famosa aria "Lamento di Arianna", dalla sua seconda opera - appunto, L'Arianna - sono sopravvissute. Claudio Monteverdi è sepolto in una semplice tomba terragna nella cappella dei Milanesi presso la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari di Venezia.

La favola di Orfeo


Ecco l'opera che ha dato inizio alla storia del Melodramma..... l'Orfeo di Monteverdi, rappresentata a Mantova nel 1607.







La storia:

Orfeo amò in tutta la sua vita una sola donna: Euridice e fece di lei la sua sposa Il destino però aveva previsto per loro un amore non duraturo. Infatti, un giorno, la bellezza di Euridice fece infiammare il cuore di Aristeo, che si innamorò di lei e cercò di sedurla. La fanciulla, per sfuggire alle sue insistenze, si mise a correre ed ebbe la sfortuna di calpestare un serpente, nascosto nell'erba, che la morse, provocandole una rapida morte.Orfeo, impazzito dal dolore, non riuscendo più a vivere senza la sua sposa decise di scendere nell'Ade per strapparla dal regno dei morti. Convinse Caronte a traghettarlo sull'altra riva dello Stige e circondato da anime dannate che tentavano in tutti i modi di ghermirlo, giunse alla presenza di Ade e Persefone. Al loro cospetto, Orfeo iniziò a cantare la sua disperazione e nel suo canto mise tanta abilità e tanto dolore, che gli stessi signori degli inferi si commossero. Le Erinni piansero, la ruota di Issione si fermò ed i perfidi avvoltoi, che divoravano il fegato di Tizio non ebbero il coraggio di continuare nel loro compito. Anche Tantalo dimenticò la sua sete e per la prima volta nell' oltretomba si conobbe la pietà.Fu così concesso ad Orfeo di ricondurre Euridice nel regno dei vivi, a condizione che, durante il viaggio verso la terra, non si voltasse a guardarla in viso fino a quando non fossero giunti alla luce del sole.Orfeo, presa per mano la sua sposa, iniziò il suo cammino verso la luce, ma durante il viaggio, ebbe il sospetto di condurre per mano un'ombra e non Euridice. Dimenticando così la promessa fatta ai signori dell’Ade, si voltò a guardarla. Ma nello stesso istante in cui i suoi occhi si posarono sul suo volto, Euridice svanì ed Orfeo assistette impotente alla sua morte per la seconda volta.Invano Orfeo cercò di convincere, per sette giorni, Caronte a condurlo nuovamente alla presenza del signore degli inferi, costui fi irremovibile e lo ricacciò alla luce della vita.

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