mercoledì 1 ottobre 2008

Claudio Monteverdi


Conoscere un po' della vita del nostro compositore non vi farà male, anche perchè si tratta di un vostro concittadino!!!





Claudio Monteverdi (Cremona, 15 maggio 1567 – Venezia, 29 novembre 1643) è stato un compositore, violinista e cantante italiano. Il suo lavoro di compositore segna il passaggio dalla musica rinascimentale alla musica barocca. Nel corso della sua lunga vita ha prodotto opere che possono essere classificate in entrambe le categorie, e fu uno dei principali innovatori che portarono al cambio di stile (su questo cambio di stile vedi anche Retorica musicale). Monteverdi scrisse una delle prime opere teatrali in cui fosse sviluppabile una trama drammatica, ovvero un melodramma, L'Orfeo, e fu abbastanza fortunato da godere del suo successo mentre era in vita. Nel 1589 Monteverdi fu assunto alla corte di Mantova in qualità di corista e violinista e nel 1603 fu nomimato dal duca Vincenzo Gonzaga maestro di cappella. Fino al suo quarantesimo compleanno lavorò principalmente su madrigali, componendo in tutto otto libri. Il libro VIII, pubblicato nel 1638, comprende i cosiddetti Madrigali guerrieri et amorosi che molti considerano la perfezione di questa forma. Nel loro insieme, i primi otto libri di madrigali mostrano un enorme sviluppo dalla musica polifonica rinascimentale allo stile monodico che è tipico della musica barocca. Il nono libro di madrigali, pubblicato postumo nel 1651, contiene brani più leggeri, probabilmente composti nell'arco della sua vita, che rappresentano entrambi gli stili. Dalla monodia, con la sua enfasi su chiare linee melodiche, testo intelleggibile ed una placida musica di accompagnamento, fu un passo logico iniziare a comporre opere, specialmente per un compositore incline alla drammaticità che amava anche gli effetti sontuosi. Nel 1607 Monteverdi compose la sua prima opera, L'Orfeo, su libretto di Alessandro Striggio junior. A quell'epoca era normale per i compositori creare lavori su richiesta per occasioni speciali e quest'opera era intesa ad aggiungere lustro al carnevale annuale di Mantova. In effetti fu un grande successo, che aderiva perfettamente allo spirito dei tempi. L'Orfeo è segnato dalla sua potenza drammatica e dall'orchestrazione vivace. Infatti, si può sostenere che questo lavoro sia il primo esempio in cui un compositore assegna specifici strumenti a singole parti, ed è anche una delle prime grandi opere delle quali ci è pervenuta l'esatta composizione della strumentazione per la prima. La trama è descritta in vivide immagini musicali e le melodie sono lineari e chiare. Con quest'opera Monteverdi creò uno stile musicale completamente nuovo, il dramma per musica, come venne chiamato. Le opere di Monteverdi vengono normalmente etichettate come "pre-barocche" o del "primo barocco". Si può sostenere che il lavoro principale di Monteverdi rimane il Vespro della Beata Vergine del 1610. Questo è uno dei suoi pochi lavori sacri, ma rimane ancor oggi uno dei più grandi esempi di musica sacra, importanti nella storia della musica quanto Messiah di Handel e la Passione secondo Matteo di J. S. Bach. La portata del lavoro nel suo insieme lascia senza fiato - ogni parte (sono 25 in totale) è pienamente sviluppata sia in senso musicale che drammatico - la struttura strumentale viene usata per precisi effetti drammatici ed emotivi, in un modo che non si era mai visto prima. Assillato dalle pressanti e poco remunerative commissioni del duca Vincenzo Gonzaga Monteverdi si reca a Roma nel 1610 col proposito di donare al Papa Paolo V il Vespro della Beata Vergine. La speranza che lo anima, espressa in uno scambio epistolare con il cardinale Ferdinando Gonzaga, è di ottenere un posto gratuito al Seminario Romano per il figlio e per sé una nuova sistemazione. Deluse tali aspettative, l'occasione si sarebbe presentata nel 1613. Nel 1613 Monteverdi, infatti, fu nominato, dai Procuratori della Serenissima Repubblica Veneta, direttore a San Marco, Venezia, dove ben presto fece rinascere il coro, che era in declino sotto il suo predecessore. Qui egli completò il sesto, settimo ed ottavo libro di madrigali. L'ottavo è il più grande, e contiene lavori scritti in un periodo di 30 anni, compresa la scena drammatica Tancredi e Clorinda (1624), nella quale l'orchestra e le voci formano due entità separate, che agiscono come copia una dell'altra. Probabilmente Monteverdi fu ispirato a provare questo arrangiamento dalle due balconate opposte di San Marco, che avevano ispirato musica simile ad altri compositori, come Giovanni Gabrieli. Ciò che fa spiccare questa composizione sulle altre, è il primo utilizzo del tremolo (una veloce ripetizione dello stesso tono) e del pizzicato (pizzicare le corde con le dita) per ottenere effetti speciali nelle scene drammatiche. Durante gli ultimi anni di esistenza Monteverdi si ammalò, ma ciò non lo tenne lontano dalla composizione dei suoi due ultimi capolavori, entrambi opere: Il ritorno di Ulisse in patria (1641), e l'opera storica L'incoronazione di Poppea (1642). L'Incoronazione in particolare, è considerata il punto culminante del lavoro di Monteverdi. Essa contiene scene tragiche e comiche (un nuovo sviluppo dell'opera), un ritratto più realistico dei personaggi, e melodie più calde, che non si erano sentite prima. Richiedeva un'orchestra più piccola, ed un ruolo meno prominente del coro. Questo lavoro ebbe anche una considerevole influenza sullo sviluppo della musica per chiesa (messe). Monteverdi compose almeno diciotto opere, delle quali solo l'Orfeo, l'Incoronazione, Il ritorno, e la famosa aria "Lamento di Arianna", dalla sua seconda opera - appunto, L'Arianna - sono sopravvissute. Claudio Monteverdi è sepolto in una semplice tomba terragna nella cappella dei Milanesi presso la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari di Venezia.

2 commenti:

Ila e Gianco ha detto...

Non sapevo che la prima opera fosse stata scritta da un compositore di Cremona.

Patrizio Paci ha detto...

Infatti la prima opera fu scritta a Firenze da Ottavio Rinuccini Jacopo Peri e Giulio Caccini.